Grazie alla Brand Community, i brand possono mettersi direttamente in contatto con il proprio pubblico e hanno la possibilità di stabilire una relazione, soprattutto con i clienti più fedeli. L’azienda deve però riuscire ad intercettare, capire e coinvolgere i clienti nel modo giusto. Come? Continua a leggere.

Cos’è una Brand Community?
Una brand community è una comunità che si basa sul senso di appartenenza da parte degli utenti, che dev’essere l’azienda stessa a creare.
Infatti, gli utenti fanno parte di una brand community per tre fattori:
1. le emozioni che i consumatori provano riguardo al brand;
2. la condivisione di queste emozioni/esperienze;
3. la loro fedeltà al brand.

Perché per un’azienda è importante averla?
I brand non solo sono prodotti e servizi, ma possono mandare messaggi ed evocare una serie di valori in cui le persone possono identificarsi.

Infatti, un brand, per durare nel tempo, deve essere nella mente delle persone, diversificandosi dagli altri. Come? Suscitando un’emozione, perché quando proviamo un sentimento non solo non lo dimentichiamo, ma vogliamo addirittura condividerlo con gli altri: questa è la base per la creazione di una community autentica.

Infatti, più dell’89% dei consumatori si fida delle raccomandazioni delle persone che conosce, ovvero del passaparola (Nielsen, 2021).

Ma dove si costruisce un community? I canali social sono sicuramente essenziali per la costruzione di una community, grazie all’ampia risonanza e alla facilità di interazione che li caratterizza. Infatti, la community porta, come abbiamo iniziato a vedere, molti vantaggi, proprio perchè è basata sulle persone, ovvero i clienti, che condividono i valori del brand e si identificano con esso.

Perché avere una brand community è un elemento imprescindibile?
– puoi coinvolgere la tua community nelle scelte di marketing mix, chiedendo direttamente a loro quali contenuti possono interessargli;
– è più semplice ottenere dei feedback;
– i membri della community hanno fiducia nel brand, quindi vi restano fedeli;
– i membri diventano dei veri e propri ambasciatori del brand con amici e parenti, ovvero dei referral, alimentano così il passaparola;
– i clienti altamente fedeli continuano a scegliere il brand anche in tempi difficili, e sono meno soggetti all’aumento dei prezzi;
– saranno gli utenti stessi a produrre e pubblicare spontaneamente contenuti sul brand (User Generated Content): a te non resta che condividerli!

Nota bene: se non hai ancora una community, probabilmente i tuoi competitor sì, e tra i loro membri ci potrebbe essere il tuo target!

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Ma come si crea una community?
Come abbiamo detto, una community deve essere spontanea e basarsi sul passaparola, ma anche tu puoi eseguire delle azioni per coltivarla e aiutarla a crescere.

Il brand deve essere al centro: tutto nella community, ogni contenuto, ogni argomento, il tone of voice e così via, deve parlare o ricordare il brand. In questo modo sarà facile per gli utenti capire l’essenza del brand, che rimarrà ben impresso nella mente degli utenti.
Per farlo, devi avere chiaro i valori e il messaggio che vuoi far passare, ma anche a chi ti stai rivolgendo.

Devi scegliere i canali giusti: non tutti i canali sono uguali, e alcuni più di altri saranno adatti al tuo brand e ai tuoi consumatori. Per ciascuno di questi canali dovrai valutare attentamente i pro e i contro.

Umanizza: cerca di umanizzare la tua comunicazione e il dialogo con gli utenti, ascoltandoli e cercando di avvicinarti a loro.

Stimola e attira: devi riuscire ad essere attrattivo sia per chi fa parte della community sia per il tuo target.
Devi quindi produrre contenuti di valore, che siano d’intrattenimento, ma anche educativi, coinvolgenti, e soprattutto che si prestino alla condivisione e all’interazione. Ad esempio, utilizzando la gamification, ovvero
incoraggiando gli utenti a compiere azioni in vista di una ricompensa.

A tal proposito, ti invito a leggere il mio articolo su TikTok, una piattaforma che si presta perfettamente alla creazione di una Brand Community.