L’intelligenza artificiale sta già avendo un notevole impatto nella società, sotto diversi aspetti: da quello economico fino a quello sociale e ambientale. Proprio per questo, e in previsione della portata di tali cambiamenti, la Fondazione per la Sostenibilità Digitale ha realizzato un Manifesto per la Sostenibilità dell’Intelligenza Artificiale. Vediamo meglio cos’è e quali sono i criteri individuati. 

Di cosa si tratta

Il Manifesto nasce dalla prospettiva di sostenibilità ambientale, economica e sociale affinché anche il ruolo dell’intelligenza artificiale sia in linea con questi principi e sia esso stesso strumento di sostenibilità. Lanciato dalla Fondazione per la sostenibilità digitale, la prima fondazione di ricerca italiana composta da università, istituzioni e aziende che studia l’impatto della trasformazione digitale in ottica di sviluppo sostenibile, è stato presentato alla fine del 2023 e rappresenta una sorta di guida per un approccio consapevole all’IA

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I 12 punti fondamentali

Nel Manifesto sono state individuate delle regole per delineare un progresso che, riducendo al minimo i rischi e massimizzando i benefici, rispetti comunque un quadro generale orientato alla sostenibilità nello sviluppo e nell’adozione dell’IA. Vediamo quali sono i 12 punti fondamentali.

    1. Il rispetto dei diritti fondamentali, definiti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
    2. La privacy, quindi il rispetto dei dati personali 
    3. La trasparenza, sia per quanto riguarda le fonti sia per gli algoritmi utilizzati
    4. La non discriminatorietà: in nessun modo deve creare disparità tra i soggetti durante l’utilizzo
    5. La sicurezza: devono essere presi in considerazione i possibili rischi e di conseguenza prevedere sistemi di sicurezza. A tal proposito, potrebbe interessarti il mio articolo L’intelligenza artificiale in ambito cybersicurezza.
    6. L’interoperabilità: deve basarsi su protocolli aperti per garantire lo scambio di informazioni e il riutilizzo delle stesse
    7. La portabilità: l’utilizzatore deve poter esportare i dati in altri sistemi
    8. L’accessibilità: deve essere garantita la parità di accesso a tutti, senza distinzioni
    9. La revoca, ovvero deve essere garantita una supervisione umana efficace e che possa incidere sull’operato dell’IA
    10. La riconoscibilità: gli utenti devono essere consapevoli che stanno interagendo con l’IA
    11. La proporzionalità del rischio: deve esserci proporzionalità tra implementazione, utilizzo e regolamentazione in relazione ai rischi che possono derivare dall’utilizzo
    12. L’efficienza energetica: deve essere tenuto in considerazione l’impatto ambientale sia in fase di progettazione che in fase di utilizzo.

L’IA ottimizzata per la sostenibilità può essere veramente determinante nell’avere un impatto positivo sull’ambiente e, inevitabilmente, anche sul benessere e sulla salute delle persone. Se utilizzata nel modo corretto l’IA può essere protagonista negli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU e offrire soluzioni innovative per sfide globali di grande rilevanza. Dunque, l’obiettivo è guidare lo sviluppo e l’adozione dell’IA secondo obiettivi equi e sostenibili, sociali e ambientali.

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