Da diversi anni ormai l’intelligenza artificiale è utilizzata per migliorare l’efficienza dei sistemi di cybersicurezza, ma se da una parte aiuta la difesa, dall’altro lato è un vantaggio anche per chi attacca. Continua a leggere l’articolo per saperne di più!
Il valore difensivo dell’IA
L’IA è alla base del concetto di difesa, costituisce infatti le fondamenta per le piattaforme di sicurezza informatica: non si occupa solo di individuare e riconoscere le eventuali minacce e di indagare sulle attività interne alla rete, ma opera anche attraverso la prevenzione, evitando intrusioni non autorizzate e proteggendo i dati sensibili.
A tal proposito, ti consiglio di leggere il mio articolo sul Vulnerability Assessment, che serve ad identificare i punti deboli della tua rete prima che lo facciano i malintenzionati, e capire così come intervenire.
Uno dei principali vantaggi dell’utilizzo dell’IA è che necessita di una minore gestione da parte di tecnici e man mano che impara e applica i nuovi progressi è in grado di individuare le minacce e rispondere con più velocità e abilità.
I continui progressi anche per quanto riguarda gli attacchi hanno reso molto più difficile intervenire con tecniche di cybersicurezza tradizionali. Anche per questo, gli aspetti in cui l’IA è determinante sono diversi:
- Copre le lacune dei posti di lavoro non occupati, infatti la quantità di professionisti nel settore non sta avanzando al ritmo del progresso in questo ambito
- Rappresenta una risorsa scalabile, poiché aumenta il flusso di lavoro del personale
- Riduce il tempo di identificazione delle minacce, elaborando quantità di dati maggiori in meno tempo
- Automatizzando attività più semplici consente al personale di concentrarsi su problemi più complessi, aumentando l’efficienza dei tecnici.
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Come gli hacker sfruttano l’IA
Negli ultimi anni le minacce informatiche sono state sempre più perfezionate, dai più semplici virus e malware, fino ad arrivare ai più complessi ransomware e spyware. Non è un caso che l’evoluzione degli attacchi abbia progredito insieme all’intelligenza artificiale.
Per chi attacca i sistemi informatici, l’IA costituisce un vantaggio principalmente in termini di velocità. Infatti, comprensione e azione rapidi consentono, con la stessa rapidità, di individuare le vulnerabilità di un’organizzazione e capire se un attacco può paralizzare il sistema o utilizzare l’organizzazione da innesto per un codice dannoso, aumentando di conseguenza la probabilità di successo dell’attacco.
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La direzione futura
Vasu Jakkal, vicepresidente di Microsoft per la Security, Compliance, Identity & Privacy, in un’intervista rilasciata a Wired ha dichiarato: ”Oggi gli attaccanti collaborano efficacemente tra loro, formando un’economia nera che costa al mondo migliaia di miliardi di dollari ogni anno. Tuttavia, la capacità di lavorare con grandi quantità di dati darà ai difensori un vantaggio significativo rispetto agli attaccanti, che potrebbero non avere lo stesso accesso e la stessa disponibilità di informazioni.”
L’introduzione dell’IA ha portato un notevole aumento, in percentuale, della velocità e dell’accuratezza nella risoluzione e questo lascia intuire che l’apporto generale dell’IA migliorerà ancora l’efficacia della cybersicurezza.
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