Si sta presentando un’ottima opportunità di modernizzazione per le imprese italiane: la convergenza tra l’accelerazione dell’economia e i fondi del PNRR può dare la possibilità di un cambiamento significativo basato sulla digitalizzazione.

Come? Grazie ad Industria 4.0, basata sulla raccolta e l’utilizzo dati, sulle nuove tecnologie 4.0, sull’evoluzione dei modelli di business esistenti e sulla possibile creazione di nuovi.

Ma andiamo per gradi.

Cos’è la transizione 4.0?
Il Piano Nazionale Transizione 4.0 realizzato dal Governo per il biennio 2021 e 2022 ha lo scopo di aiutare le aziende italiane nel passaggio verso la digitalizzazione, per aumentare la loro competitività nei mercati, con uno sguardo alla sostenibilità ambientale.

Il piano prevede:
– Investimenti per le piattaforme MES ed ERP e la loro integrazione.
– Spese per nuovi software per la raccolta, l’analisi e il monitoraggio dei dati di produzione fino a 1 milione di euro.
– La personalizzazione delle soluzioni, fino a 2 milioni di euro.
– Gli investimenti sulla digitalizzazione delle procedure di produzione hanno un’aliquota del 20% sul credito di imposta.
– La formazione per la digitalizzazione con aliquote sul credito di imposta dal 50% al 40% su formazione per la digitalizzazione.
Rinnovo di software e sistemi: sono ammessi investimenti anche piattaforme Cloud, applicazioni e spese per System Integrator.

Una particolare attenzione verrà rivolta ai progetti che puntano a favorire l’economia circolare, la sostenibilità ambientale e il risparmio energetico.

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A che punto siamo?
Purtroppo, l’implementazione dei nuovi modelli di business e delle tecnologie 4.0 è ancora agli inizi, salvo rare eccezioni, anche se la convergenza tra digitalizzazione e sostenibilità sta portando a nuove soluzioni, dove l’utilizzo di tecnologie, come blockchain e cryptoasset, è sempre più essenziale.

Per i nuovi modelli di business il tema centrale è legato alla servitizzazione, ovvero il passaggio dalla vendita di un prodotto alla fornitura di servizi con l’obiettivo di creare maggior valore per il cliente. Infatti, proprio per questo molte aziende hanno adottato le tecnologie dell’Industria 4.0 per sviluppare modelli Pay-per-use, Pay-per-performance e Pay-per-quality, servendosi anche dell’AI come supporto, ad esempio, al predictive maintenance.

Secondo il Rapporto Innovazione Italia 2021 di Assoconsult, curato dal Centro Studi Confindustria e Istat, anche se in tutta Europa c’è una scarsa penetrazione delle tecnologie digitali, l’Italia è riuscita a recuperare il divario con la media europea.

In Italia, chi ha avviato progetti d’investimento spesso lo ha fatto con uno sguardo rivolto al digitale e all’ambiente: tra le imprese innovatrici il 26% ha investito in tecnologie digitali 4.0 e il 67% in azioni volte a ridurre l’impatto ambientale delle proprie attività.

Il rapporto mostra come, rispetto a chi abbia innovato, il fatturato è cresciuto molto di più (16%) rispetto a chi non l’ha fatto (10%).
In generale, dal rapporto emerge come le PMI italiane debbano riuscire ad adottare soluzioni più complesse, unendo all’investimento in beni tangibili anche quelli intangibili, primo tra tutti il capitale umano presente in azienda: è dunque necessario aumentare non solo l’investimento nell’innovazione tecnologica, ma anche nella qualità delle competenze tecniche e manageriali, puntando sulla formazione e su l’assunzione di nuove figure specializzate.

Tuttavia, come emerge dall’indagine 2021 del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, ci sono alte difficoltà per le aziende nel reperire figure con competenze digitali di base: la difficoltà varia dal 34,9% al 37,8%, ed è più alta (fino al 40,3%) in caso di richiesta di capacità matematico-informatiche, mentre per le competenze 4.0 la difficoltà varia dal 37% al 40,9%.

La difficoltà cresce all’aumentare del grado di importanza attribuito all’e-skill richiesto.

C’è dunque ancora tanto lavoro da fare, puntando sempre di più sulla digitalizzazione, sulla formazione e la ricerca di profili specializzati, ma sembra che le imprese del nostro paese si stiano muovendo nella direzione giusta!

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