Negli ultimi anni, circa dal 2018, abbiamo iniziato ad assistere al diffondersi del fenomeno del deepfake, che permette di ricreare foto o video di persone che sembrano reali, ma che in realtà non lo sono. Ne hai già sentito parlare? Sai a quali rischi può portare? Scopriamolo insieme.
Cosa sono i deep fake?
La parola deepfake viene dai termini “fake”, ovvero falso, e “deep learning”, un tipo di intelligenza artificiale, ed è una tecnica per modificare foto o video grazie all’AI: in particolare, partendo da foto o video reali, è possibile sovrapporre o combinare questi con altri foto o video. Ad esempio, si può cambiare o sovrapporre due video, facendo sì che sembri che una persona pronunci le parole dell’altro video, modificando di fatto quello che dice. Per rendere il tutto più realistico possono essere modificati anche i movimenti del labiale. Infatti, la caratteristica peculiare di questa tecnica è che, se ben realizzata, è quasi impossibile da riconoscere: in pratica è difficile dire se il risultato sia originale o meno.
Molto probabilmente ti sei già imbattuto in questa tecnologia: ad esempio nei vari filtri o app per modificare il volto, per renderlo più vecchio, giovane, per cambiargli sesso o fonderlo con quello di un’altra persona. Si parte infatti da una foto vera per ottenere una versione che sembra reale, ma non lo è.
Quando e come nascono i deep fake?
La parola “deepfake” è stata coniata per la prima volta nel 2017 e se inizialmente servivano software complessi per realizzarli, negli ultimi anni si sono diffuse app e filtri per smartphone che rendono estremamente semplice realizzare un deep fake. Questo fa sì che chiunque possa realizzarli e che conseguentemente siano sempre più diffusi.
Quali sono i rischi?
Il Garante per la protezione dei dati personali ha divulgato una scheda informativa per sensibilizzare gli utenti. Questo perchè, purtroppo, ci sono molti rischi connessi ai deep fake, perchè, come abbiamo accennato prima, sono facili da produrre, anche con un semplice smartphone, e la loro diffusione sta diventando sempre più incontenibile, ma soprattutto perché questa tecnologia può essere impiegata per un uso malevolo. Vediamo come.
Il furto d’identità
Con i deep fake è possibile rubare l’identità di una persona: infatti è possibile realizzare deep fake di una persona senza che questa dia il consenso o neanche lo sappia, perdendo così il controllo sulla sua immagine. Ma non solo: come segnala il Garante per la protezione dei dati personali, le persone perdono il controllo anche sulle loro idee, perché nei deep fake possono pronunciare parole che non direbbero mai o trovarsi in contesti in cui non hanno niente a che fare. Purtroppo, un utilizzo molto diffuso di questa tecnologia sono i deep fake pornografici, soprattutto di persone famose.
Cyberbullismo
I deep fake possono essere impiegati per fare bullismo, soprattutto sui giovani, creando video o immagini imbarazzanti. Oppure possono essere utilizzati per chiedere un riscatto in cambio della pubblicazione o cancellazione del deep fake.
Fake news
Con i deepfake è possibile modificare immagini o video per creare notizie false, le cosiddette fake news. Ad esempio, se si realizzano dei deepfake sui politici, si può far dire loro cose che non hanno mai detto o collocarli in contesti in cui non sono mai stati. In questo caso, l’effetto non sarà solo sulla persona oggetto del deepfake, ma anche sull’opinione pubblica, che non sa se ciò che vede sia reale o meno, ma sicuramente ne può essere influenzata.
Cybercrime
Con il deep fake è possibile anche compiere azioni illegali online, ad esempio con le già note tecniche di spoofing, phishing o ransomware.
Come? Falsificando un’immagine o un audio, è possibile ingannare sistemi di sicurezza basati su dati biometrici vocali e facciali. Infatti, questi sono utilizzati per accedere a molti sistemi digitali, dallo smartphone stesso all’app della banca: i deep fake possono essere utilizzati per aggirare l’autenticazione per l’accesso.
Non solo: è possibile utilizzare un video falso di una persona per ingannare anche amici, colleghi o conoscenti, convincendoli a compiere azioni, come cliccare su un link o aprire allegati malevoli. Oppure si possono convincere a fornire informazioni o dati sensibili, tutto facendo leva sulla loro fiducia.
Fortunatamente, il livello di sicurezza per questo tipo di accessi è alto e allo stesso tempo i deep fake non sono ancora perfetti, limitando così questo fenomeno: è necessario comunque prestare molta attenzione.
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Come limitare il fenomeno
Come proteggersi da tutto ciò? I social stanno già implementando delle strategie per limitare e fermare la diffusione dei deep fake, come algoritmi capaci di riconoscerli, ma si appoggiano anche agli utenti stessi, che possono segnalare i deep fake. Inoltre, è sempre possibile coinvolgere anche le Autorità di protezione dei dati personali, che possono intervenire per prevenire e sanzionare le violazioni della normativa sui dati.
Come riconoscere un deep fake? Anche se in alcuni casi è difficile, alcuni dettagli possono aiutarti: l’immagine può apparire poco pulita, luci e ombre possono non coincidere, oppure nei video le parti del volto possono essere o muoversi in modo innaturale.
Ricorda: stai sempre attento a quali immagini o video pubblichi online e a chi le rendi visibili, perchè, molto probabilmente, resteranno lì per sempre. Anche se si eliminano potrebbe esserci già qualcuno che le ha salvate.
Se pensi di avere a che fare con un deep fake, è utile segnalarlo alla persona interessata e alla piattaforma su cui è in circolazione, ovviamente evitando di condividerlo. Se pensi che sia stato utilizzato per scopi malevoli, dovresti anche riferirlo alle autorità competenti o al Garante per la protezione dei dati personali.
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