In questo articolo ti spiegherò cos’è la crittografia, a cosa serve e come funziona.
Si è spesso sentito parlare di crittografia, ramo della crittologia che si occupa di rendere sicuri i messaggi, trasformandoli in “illeggibili” a chi non è in possesso delle chiavi di accesso.
Come potrai ben immaginare, in un’era in cui la comunicazione passa attraverso l’informatica, rendere sicuri i messaggi e i propri dati sta diventando sempre più importante.
Continua a leggere questo articolo per scoprire la crittografia!
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Crittografia: come nasce
La necessità di rendere i messaggi sicuri ad occhi indiscreti è presente fin dall’antichità: si riscontrano tecniche di crittografia tra gli spartani, come anche nella letteratura latina. Celebre è infatti il cifrario di Cesare: ritenuto oggi elementare ed obsoleto per la trasmissione di informazioni di un certo calibro, è uno dei cifrari più antichi di cui abbiamo traccia storica.
Mentre in passato la crittografia veniva adoperata per il trapasso di informazioni senza minacce di infiltrazioni nemiche, adesso si colloca nell’ambito della sicurezza informatica. Per questo motivo si stanno sviluppando sistemi che riescano a garantire un elevato livello di sicurezza, in costante evoluzione.
Crittografia: come funziona e come si suddivide
Abbiamo detto, quindi, che la crittografia è un sistema che trasforma una sequenza di caratteri, attraverso un algoritmo matematico. Questa trasformazione avviene basandosi su un parametro, chiamato chiave segreta. Proprio la segretezza di questo parametro definisce la sicurezza del sistema di crittografia, e in base al genere utilizzato si differenzia la tipologia di crittografia, che può essere simmetrica o asimmetrica.
Crittografia simmetrica
Si parla di crittografia (a chiave) simmetrica quando la chiave segreta è una sola, sia per il mittente che per il destinatario, e quindi permette sia di nascondere il messaggio che di rilevarlo. L’algoritmo più diffuso nell’ambito della crittografia a chiave simmetrica è l’Advanced Encryption Standard (AES), sviluppato alla fine degli anni ‘90 da Joan Daemen e Vincent Rijmen, e divenuto pubblico nel 2001.
Lo svantaggio di questa crittografia riguarda la condivisione della chiave utilizzata da entrambe le parti per decifrare i messaggi, che spesso richiede la necessità di usare anche altri tipi di algoritmi di cifratura.
Crittografia asimmetrica
Si parla invece di crittografia asimmetrica quando ci sono due chiavi di cifratura, una pubblica per crittografare i dati, una privata per decodificarli.
In questo campo uno degli algoritmi più adoperati è il Rivest, Shamir, Adleman (RSA), creato a fine anni ‘70 da tre ricercatori di cui porta il nome, e ritenuto sicuro per via delle chiavi molto lunghe. Lo svantaggio di questo algoritmo è la lentezza rispetto alla crittografia simmetrica.
Per questo motivo spesso crittografia simmetrica e asimmetrica vengono adoperate insieme: i dati vengono cifrati tramite algoritmo simmetrico, mentre la chiave viene crittografata tramite algoritmo asimmetrico.
Crittografia: whatsApp
La crittografia negli ultimi anni ha preso piede anche in un ambito del quotidiano sfruttato da tutti: dopo episodi che hanno fatto emergere la facilità di hackeraggio del software, WhatsApp ha deciso di adottare una crittografia end to end, ovvero un sistema di comunicazione cifrata che impedisce a parti terze di leggere o alterare i messaggi scambiati tra gli interlocutori, al fine di proteggere i suoi utenti.
Per approfondire l’argomento, leggi anche Cryptolocker: come proteggersi da spiacevoli inconvenienti oppure contattaci per parlare con un nostro consulente.
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