La Cyber Threat Intelligence è ormai indispensabile per la sicurezza informatica: purtroppo firewall, sistemi di rilevamento di virus e malware non sono più sufficienti per difendersi dagli attacchi informatici. La soluzione è la Cyber Threat Intelligence: scopriamo insieme cos’è e come funziona.

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Cos’è  la Cyber ​​Threat Intelligence
In pratica, la Cyber ​​Threat Intelligence (o CTI) è una pratica che consente di prevenire gli attacchi informatici, come se fosse una sorta di controspionaggio, grazie all’individuazione di punti deboli e di strumenti di difesa delle aziende.

È decisiva rispetto alle altre tecniche più comunemente utilizzate perché rende le aziende proattive nel difendersi dalle minacce informatiche. Infatti, con la Cyber ​​Threat Intelligence, le aziende possono ricercare le proprie vulnerabilità e prevedere i rischi che corrono e adottare misure di sicurezza preventive basate sui dati.

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Vediamo come funziona
Gli specialisti riescono ad individuare i rischi e le minacce, come ti accennavo prima, monitorando le attività dei cyber criminali. Come? Visitando i luoghi e i canali (online) in cui questi si ritrovano, discutono o pubblicano materiale. Il materiale raccolto viene poi analizzato per capire, ad esempio, quali sono le tendenze delle minacce online o le prossime azioni che i pirati informatici possono compiere.

Ma come operano i cyber criminali?
Solitamente seguono uno schema, che è ciò che permette agli specialisti della Cyber ​​Threat Intelligence di monitorarli. In qualche modo, i criminali intercettano informazioni riservate sul software grazie a comunicazioni (private) dei produttori o degli sviluppatori, trovando così eventuali punti deboli o lacune di sicurezza, che ancora non sono state rilasciate ufficialmente (cosa che accade solo quando ci sono degli aggiornamenti che consentono di colmare queste lacune).

È proprio in questo frangente, prima che vengano fatti i necessari aggiornamenti, che i pirati informatici riescono ad impossessarsi delle informazioni necessarie, potendo così sfruttare le vulnerabilità dei sistemi e rubare dati, diffondere malware, virus e così via. Certo, avere a disposizione queste informazioni non comporta necessariamente un attacco informatico, ma è già un alto livello di rischio: gli specialisti della Cyber Threat Intelligence dovranno fin da subito attivare le operazioni di monitoraggio e trovare modalità di protezione.

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Diversa è la situazione se, invece, viene reso pubblico il Proof of Concept nei canali di comunicazione dei pirati informatici: la CTI, anche in questo caso, è utile per rilevarne la diffusione.

Dunque, la Cyber Threat Intelligence riesce a monitorare le attività dei cyber criminali, garantendo così un ulteriore livello di sicurezza alle aziende, intercettando fughe di comunicazioni private su eventuali lacune di sicurezza dei sistemi, di dati aziendali o di credenziali di accesso dei dipendenti. In questo modo gli specialisti sono aggiornati sulle tendenze della criminalità online e possono mettere in atto misure di sicurezza ad hoc.

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