Con il Digital Connectivity Package, la Commissione europea ha posto agli Stati membri l’obiettivo di raggiungere lo switch off del rame, a favore del passaggio all’FTTH, per l’80% degli utenti entro il 2028 e per il 100% entro il 2030. A che punto è l’Italia? Quali sono i vantaggi del passaggio all’FTTH? Per scoprirlo, continua a leggere il mio articolo.
Oggi più che mai, connettersi ad Internet, farlo nel modo migliore possibile, è un asset imprescindibile: non avere le prestazioni adeguate può pregiudicare l’accesso a beni e servizi per gli utenti, mentre per le aziende significa non rimanere al passo con i propri competitor. Non solo: la presenza di connettività performanti e il numero di utenti che ne fa utilizzo, può determinare l’avanzamento tecnologico di un Paese.
In quest’ottica, l’Unione Europea ha posto l’obiettivo dello switch off del rame, ovvero dell’abbandono totale di connettività in rame per tutti gli utenti, entro il 2030 a favore di un passaggio totale alla connettività in fibra ottica, ovvero l’FTTH (Fiber To The Home). Se vuoi approfondire questo argomento, puoi leggere il mio articolo Fiber to the Office: la connettività performante che ti arriva in ufficio!
A che punto è l’Italia?
Lo studio “Italia Connessa” di ICom (Istituto per la Competitività) ha mostrato a che punto è il passaggio dal rame alla fibra ottica in Italia: è emerso che le connessioni in FTTH sono passate dal 3,4% al 25,8% tra il 2018 e il 2024, ma quasi il 16% delle connessioni è ancora in rame. Emerge anche che la copertura dell’FTTH in Italia è del 59% rispetto alla media europea, che è del 64%.
Sulla base di questi dati, lo studio “Italia Connessa” ha previsto che l’Italia raggiungerà l’obiettivo dello switch off del rame nel 2036, quindi ben 6 anni in ritardo rispetto alla previsione europea.
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Quali sono gli ostacoli per il passaggio alla fibra ottica?
Secondo quanto emerge dallo studio ICom, ci sono alcuni fattori per i quali molti utenti utilizzano ancora vecchie tecnologie, rallentando così l’adozione della fibra, e quindi dello switch off del rame. Vediamo quali sono i motivi.
Innanzitutto, molti utenti non solo utilizzano l’FTTC (Fiber To The Cabinet), ma anzi passano dal rame all’FTTC invece che all’FTTH: questo può dipendere dal fatto che gli utenti non ne colgono la differenza. Infatti, l’FTTC è una tecnologia più avanzata rispetto al rame, in quanto il primo tratto è in fibra, ma non rispecchia il piano europeo, perché l’ultimo tratto invece, ovvero quello dal cabinet all’azienda o all’abitazione, è ancora in rame.
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Un altro elemento da tenere in considerazione per capire perché l’Italia è in ritardo rispetto al resto dell’UE risiede nel fatto che è presente copertura di fibra ottica, ma non c’è adozione: l’Italia conta soli 7,4 abbonamenti ogni 100 abitanti. Infatti, sempre da quanto emerge dallo studio ICom, molti utenti scelgono di non sottoscrivere un contratto di rete fissa e di affidarsi esclusivamente al mobile.
Inoltre, molti italiani non sanno ancora i vantaggi del passaggio all’FTTO. Vediamoli insieme.
I vantaggi della fibra ottica
Innanzitutto, la fibra ottica è un asset essenziale per l’Europa e per gli Stati membri, quindi per l’Italia, per avere quelle infrastrutture di telecomunicazioni performanti che possono favorire la transizione digitale e dunque l’eliminazione del digital divide.
Infatti, la fibra offre maggiore velocità di trasmissione dei dati e affidabilità, permettendo così l’utilizzo di altre tecnologie che necessitano di prestazioni di connettività più elevate.
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Inoltre, la fibra è green: secondo la Commissione europea, la riduzione dei consumi di energia con il passaggio alle reti FTTH sarebbe dell’80%. Infatti, le infrastrutture più recenti non solo ottimizzano le prestazioni di connettività, ma anche i consumi energetici.
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