Individui o organizzazioni che hanno bisogno di fondi per il proprio progetto, possono rivolgersi al crowdfunding: è una forma di micro-finanziamento dal basso che mobilita persone e risorse, per raccogliere così fondi per progetti imprenditoriali e/o creativi.

Ma cosa significa crowdfunding?
Il termine crowdfunding viene da “crowd”, ovvero folla, e “funding”, finanziamento: significa quindi finanziamento collettivo, ed è oggi un metodo abbastanza diffuso che adopera persone e risorse per progetti di varie tipologie.
In sostanza, è un processo collaborativo, in cui un gruppo di persone unisce il proprio denaro per sostenere e finanziare persone o organizzazioni.

Cosa si può finanziare con il crowdfunding? Praticamente tutto, dalle cause umanitarie, all’arte e ai beni culturali, alla ricerca scientifica e così via. È uno strumento molto efficace per abbattere gli ostacoli del tradizionale investimento finanziario, che spesso non è sufficiente per portare alla luce molti progetti.

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Vediamo come funziona.
Generalmente è il web lo spazio in cui si incontrano e collaborano le persone per il crowdfunding: infatti, la sua ascesa negli ultimi anni deriva proprio dal diffondersi di applicazioni e servizi web, come blog e siti, che mettono in contatto chi vuole realizzare un progetto con chi può finanziarlo, ma che diffondo anche il crowdfunding stesso, consentendo così a chi vuole sviluppare un progetto di rivolgersi al pubblico per raccogliere contributi e fondi.

In particolare, le iniziative di crowdfunding si distinguono in iniziative autonome, ovvero che sostengono singole cause o progetti, e piattaforme di crowdfunding, che a loro volta possono distinguersi in generaliste, ovvero che raccolgono progetti di più aree di interesse, o verticali, cioè tematiche, specializzate in progetti di settori specifici.

Esistono poi vari tipi di crowdfunding:

  • Reward based: raccolta fondi che, in cambio di donazioni in denaro, prevede una ricompensa, come il prodotto per il quale si sta effettuando il finanziamento, o un riconoscimento, come il ringraziamento pubblico;
  • Donation based: utilizzato soprattutto dalle organizzazioni no profit, permette di finanziare iniziative senza scopo di lucro;
  • Lending based: microprestiti a persone o imprese;
  • Equity based: in cambio del finanziamento è prevista la partecipazione del finanziatore al capitale sociale dell’impresa, che diviene così socio. Viene spesso usato per le startup: è un investimento ad alto rischio, ma se l’impresa è promettente e cresce, si aprono possibilità di guadagno;
  • Ibride: basate su più modalità di finanziamento.

Regolamentazione europea
Negli ultimi anni, il crowdfunding ha subito l’assenza di un unico quadro normativo europeo, con la conseguenza di diverse legislazioni a livello locale. Questo ha ostacolato l’accesso da parte di molte PMI europee a risorse finanziarie provenienti da investitori di tutta l’Unione Europea.

Tuttavia, a partire dall’11 novembre 2023, entra in vigore l’European Crowdfunding Service Providers for Business, detto anche “Regolamento Ecsp”, che rimuoverà questi ostacoli.
Infatti, in italia, potranno continuare ad operare solo i fornitori di servizi di crowdfunding per le imprese che hanno ottenuto l’autorizzazione europea e non dovranno più richiedere autorizzazioni nazionali.

Considerando quindi che ogni anno il crowdfunding finanzia circa mezzo milione di progetti europei che altrimenti non riceverebbero mai i fondi per vedere la luce, con le semplificazioni di questa nuova normativa, si apre la strada ad un crescente utilizzo del crowdfunding.