Secondo una ricerca di Kaspersky, che si occupa di cyber security, il 24% delle aziende con più di 50 dipendenti ha dichiarato di essere disposto ad utilizzare versioni pirata dei software, per ridurre le spese dell’ IT. Meglio le PMI, di cui invece solo l’8% è disposto a scaricare illegalmente software per l’operatività quotidiana.

Questo è un quadro molto preoccupante in questo periodo di aumento delle minacce informatiche, vediamo perché.

Ecco quali sono i rischi
Purtroppo la mancanza di risorse può portare molte aziende a scegliere software pirata, ma dobbiamo considerare che questo vantaggio è solo apparente.
Infatti, questa scelta può costare molto cara alle aziende perché, con molta probabilità, può compromettere l’intera sicurezza della rete, per vari motivi: innanzitutto, i software scaricati possono essere utilizzati per distribuire virus nelle infrastrutture aziendali o, addirittura, possono essere essi stessi dei virus, come un ransomware, che hanno solo l’aspetto del software legittimo. A tal proposito, se vuoi approfondire l’argomento ne parlo nel mio articolo Ransomware: cosa sono, perché se ne parla tanto e come difendersi.

In questo modo, i cyber criminali potrebbero bloccare le funzionalità dei dispositivi, minacciare la pubblicazione di dati riservati e così via.
In questi casi, oltre a perdere tempo e soldi, l’azienda potrebbe anche dover pagare per far risolvere il problema o, peggio, per un riscatto.

Inoltre, è da considerare il fatto che è rischioso anche solo navigare sui siti da cui si scaricano i software pirata, in quanto sicuramente non sono esattamente a norma, e già in questa fase potrebbe presentarsi il rischio di contrarre un virus.

Questi siti infatti spesso presentano pop up o reindirizzano l’utente su altri siti pericolosi: così facendo, si aggiungono livelli di pericolosità sempre più elevati e difficili da gestire, soprattutto per un utente medio, con il risultato di esporre l’intera infrastruttura al rischio di un virus.

Non meno rilevante, potrebbe anche darsi che questi software, una volta scaricati, non funzionino, mentre potrebbe invece funzionare il virus che li veicola. Oltre al danno anche la beffa.

Ma non solo: probabilmente, non è possibile scaricare i vari aggiornamenti per il software, con il risultato di avere dopo poco un prodotto arretrato, ma soprattutto non migliorabile, in particolare dal punto di vista della sicurezza. Senza contare che questo facilita a sua volta attacchi informatici o virus.
Infatti, dalla ricerca di Kaspersky, che ha analizzato ed elaborato le informazioni sulle cyber minacce più diffuse, è emerso che in otto mesi 9.685 utenti di aziende si sono imbattuti in malware e software indesiderati.

Tutto questo si traduce in un’elevata esposizione al rischio di sicurezza informatica per l’intera azienda.

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Ecco cosa fare
Innanzitutto, è necessario evitare che tutti gli utenti di un’azienda possano installare un software esterno: questo compito deve essere assegnato a persone con competenze specifiche, come il reparto IT.

Inoltre, piuttosto che scegliere un software “crackato”, meglio optare per un’alternativa più economica o anche gratuita, che sono sicuramente opzioni migliori per chi ha bisogno di risparmiare sull’IT.

Kaspersky, tra le misure di sicurezza da adottare per arginare il pericolo di installare software pirata, consiglia di monitorare le attività svolte sui vari dispositivi, così da notare dei sintomi di eventuale virus, come rallentamenti hardware, surriscaldamenti ed eccessivo rumore.

È dunque evidente come i rischi siano assolutamente maggiori rispetto all’unico eventuale vantaggio, ovvero risparmiare, che come abbiamo visto risulta anch’esso praticamente nullo se si pensa ai costi che un’azienda dovrebbe sostenere in caso di attacco informatico.

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